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In viaggio con la moglie – Tauernradweg

 

Foto: https://www.flickr.com/photos/84442834@N03/sets/72157647096444706/


Alla fine ci sono riuscito. Ho convinto mia moglie al cicloviaggio. Le condizioni erano tante: facile, senza salite, in un ambiente per lei piacevole, pochi bagagli da portarsi dietro, fine a piacere, la bicicletta blu...  Credo di aver fatto le cose abbastanza bene. Per la bici abbiamo preso una Specializzed della misura extrapiccola, non blu, ma con tutte le borse Vaude di uno sfacciato blu elettrico. Per il tracciato avevamo scelto la Tauernradweg, in Austria e Germania, da Krimml a Passau, prima seguendo il fiume Salzach e poi l'Inn fino alla sua confluenza nel Danubio. Il percorso prometteva, almeno in teoria, una costante leggera discesa tra belle montagne, che lei ha sempre amato e la splendida città di Salisburgo...


1 Da Krimml a Zell am See  - Km 71

Iniziamo, seguendo la teutonica precisione dei cartelli verdi della Tauernradweg, dal parcheggio della Krimml wasserfall; il percorso è una splendida discesa sterrata a destra del fiume dentro un fitto bosco. Arrivati alla stazione di Krimml, della ferrovia a scartamento ridotto, si segue la pista ciclabile di asfalto con tratti di stradine di campagna per soli ciclisti, trattori e residenti. La valle è verdissima e tutti, credo proprio tutti gli abitanti del Pinzgauer, sono affaccendati dietro l’erba per il fieno. C’è un gran movimento di trattori e carri e persone a piedi che ammucchiano l’erba in lunghe file, la girano e la rigirano e la rigirano e la trasportano e la ritrasportano. Non scappa nemmeno il più piccolo esile filo d’erba volato per caso sulla strada, viene mandato al suo posto con il getto dell’aria di una pompa portata a spalle, viene raccolto con la scopa o addirittura a mano. Sembra che qui il mondo sia solo erba e mucche. Ho l’impressione che l’energia e le risorse impegnate per un singolo filo d’erba siano spropositate per il suo valore. Boh! Tutta la giostra funzionerà economicamente o vengono usate risorse finanziarie prodotte in altri luoghi dello stato austriaco o fuori di esso? Mi sa che alla nascita ad ogni cittadino di qui compete: una automobile AUDI targata ZE, una bicicletta KTM, dieci mucche e una ragguardevole pensione. Se vuoi puoi giocare con l’erba tutta la vita. I paesini lindi e pinti si susseguono tranquilli: Neukirken, Bramberg, Hollersbach. A Mittersill ci fermiamo per il pranzo e siamo in buona compagnia di ciclisti e di ragazze in costume tradizionale che si salutano tutte con “ciao”. I cartelli verdi a tratti sono troppi e troppo insistenti e ti fanno passare sempre per il centro dei paesi. Superiamo Uttendorf, Niedersill, Piesendorf, ogni tanto dei piccoli laghetti con gente a fare il bagno e a prendere il sole e sempre ovunque i giratori di fieno. Dopo Kaprun, ai piedi di montagne ben innevate, passiamo accanto ad un campo di golf e all’aeroporto, lambiamo grandi raccordi stradali e la ferrovia normale fino a tornare alla tranquillità del lago con le oche e le papere di Zell am See.


2 Da Zell am See a Bischofshofen – Km   60

Torniamo indietro fino raggiungere di nuovo il Salzach, facciamo un percorso diverso da quello di ieri, a volte ci sono tante Tauernradweg. Dopo Bruck la valle si fa più stretta e nasconde delle salite. A Taxenbach assistiamo ad un matrimonio con la sposa in abito bianco lungo e alcuni invitati con i calzoni corti di pelle. Dalle parti di Lend il percorso è sulla strada normale fino a che il cartello verde ti dice:
“Achtung! Tu gira a destra”.
Obbediamo e ci troviamo dapprima su per una salita da impiccati, poi in un percorso molto bello ma abbastanza salitoso e scandalosamente fuori contratto con la moglie. Arrivati allo strano lago artificiale, quasi vuoto, di Branndstatt inizia una ripida discesa fino a Schwarzach im Pongau. Da qui una bella pista sterrata costeggia il Salzach fino a St. Johan im Pongau e a Bischofshofen.

3 Da Bischofshofen a Salisburgo – Km 64

Il percorso piega decisamente verso nord, il fiume passa tra belle alte montagne calcaree e, tanto per non abbandonare la mia mania dei confronti inutili, mi fa tanto Gran Sasso. Ripensando a Bischofshofen, a parte un gruppone di vecchi Kaiserschützen in allegria etilica sotto il nostro albergo, Gasthaus Schützenhof, il paese ci è sembrato un tantino moscetto. Passando a Werfen ci siamo detti:
“Sarebbe stato meglio se ci fossimo fermati qui”.
Da Werfen dominata dal castello nazista del film “Dove osano le aquile”, inizia un percorso dentro la statale fino a Golling, poi di nuovo ameni prati e stradine ben asfaltate fino ad Hallein. La vecchia miniera di sale visitabile con il trenino e con gli scivoli di legno è a cinque chilometri dal centro, in salita. Per non esagerare con i fuori contratto dico:
“ Parcheggiamo la bici e andiamo su con il taxi, tanto non lo saprà nessuno”
E lei
“ No non vale! Andiamo su in bici”.
La salita non è durissima ma c’è un gran sole, arriviamo molto accaldati e ci infiliamo subito dentro il buco della miniera per settanta minuti, alla temperatura inferiore a 10 gradi, fortuna che ci hanno fatto mettere una tuta. 
Da Hallein a Salisburgo siamo sull’argine del Salzach. In città uno spolverio di piste ciclabili mi fa pensare tristemente alla nostra italica situazione. La moglie mi fa:
“ Io mi fermerei qui”.


4 Nota per il ritorno a Krimml in treno

Il treno tra Salisburgo e Zell am See è normale, preciso al secondo ma normale. Quello da Zell am See a Krimml è il “Pinzgau Lokalbahn”. Parte dal binario 11, a scartamento ridottissimo, è a gasolio o se siete fortunati o sfortunati a vapore. Appena arriva in stazione una grande e poderosa ferroviera ti sfila dalle mani la bicicletta e la carica in modi spicci sul vagone delle bici. Il treno parte e non fa in tempo a cambiare che già arriva alla successiva fermata, vicino ad una casa-stazione, accanto ad un marciapiede in mezzo alla campagna o dentro ad un paese. Va su per la valle, senza recinti ne passaggi a livello, in una tranquilla promiscuità tra auto, trattori, pedoni, ciclisti e mucche. E chi se le scorda le mucche e l'odore della cacca delle mucche che permea tutta la valle del Pinzgau.  Per cosa se no lo stato o il land di Salisburgo stamperebbe dei manifesti: Salisburgo, il paradiso del latte.
Arriviamo alla stazione di Krimml che piove abbastanza. Scende con noi un americano della West Coast con una Co-Motion e le cinque Ortlieb d'ordinanza. Lui partirà per Passau.
Noi dobbiamo raggiungere l'automobile parcheggiata su a Krimml paese. Propongo alla moglie:
“Vado su da solo senza borse e ti passo a prendere”.
E lei inaspettatamente mi risponde:
“No vengo anch'io! Non potrai dire che hai fatto tutto te”.